Non sono mai stata così incazzata in vita mia!
E questa volta non è opera della mia arcinemica, snob, bilancia-dipendente: Arianna Lecter.
Non so ancora come mio figlio, sangue del mio sangue, mi abbia potuto umiliare a questo modo.
Tutto è incominciato 3 giorni fa, quando mi sono accorta di non poter gioire da sola dei miei traguardi. Mi serviva qualcuno che mi aiutasse ad esserne fiera. Non sto scherzando.
Stavo leggendo l’ultima bozza della bio scritta per un cliente, quando Lui ha iniziato ad offendermi come un pazzo psicopatico. Ho fatto capolino dal Pc al cellulare con una faccia tipo: “Ma che cazzo??!!”.
Bam, Bam, Bam!!
“Quanto tempo ancora hai intenzione di monopolizzare la mia vita?”, ha detto lui.
“Eh…?!”
Bum!! Bum!! Bum!! Il cuore in gola.
“Figlio, smettila! “
“Quando muori.”
“No! Devo prima tornare a prendermi la mia vita, così posso …”
“Muori prima che fai felice me!”
“Sono desolata, ma non puoi avere la tua felicità, prima che io abbia avuto la mia.”