Il Vero Potere

Il Potere è stato eccezionalmente abile in molti aspetti, uno di questi è stato il suo mascheramento.

Il Potere doveva rimanere nell’ombra, perché alla luce del sole avrebbe generato un piacere peccaminoso in tutta l’umanità e avrebbe indotto gli uomini a commettere i più efferati e mostruosi crimini.

E così il Potere ci ha rifilato una falsa immagine di se stesso nei panni del denaro, mentre il vero Potere agiva sostanzialmente indisturbato.

Purtroppo questa abitudine mentale è così radicata in milioni di persone, che il solo dirvi il contrario è accolto da incredulità, se non derisione.

E’ così da almeno dalla Genesi, ma non crediate che cambierà una sola virgola dei problemi di tutti noi, perché la sua origine è decretata altrove e dal vero Potere.

O si comprende questo, operando con un’autocastrazione, oppure siamo al muro, uomini, anzi, di fronte a un taglietto che risucchierà tutte le nostre coscienze… e il nostro conto in banca.

Dismorfismo corporeo: L’ Uomo che non voleva gli occhi

Uno strano caso di dismorfismo corporeo

Dario non aveva  motivi per covare ansie da dismorfismo corporeo.  Era un uomo di 50 anni, di bell’aspetto, il volto forse, un po’ troppo accorato che si accordava con un fisico di oltre un  metro e ottantotto e due spalle che gli conferivano la parvenza di un legionario romano.

Mentre parlava teneva spesso gli occhi bassi. Erano grandi o forse, spaventati e tristi, ma soprattutto mi comunicavano qualcosa che non capivo. 

Mi chiesi se si stava annoiando o avrebbe voluto non essere a pranzo con una maniaca del cibo come me, o semplicemente, abbassava lo sguardo per timidezza, come fanno i bambini.

Già avvocato di fama, con diversi titoli importanti in ambiti nazionali e internazionali, non gli mancava nulla, ma sembrava dirmi: “Non ce la faccio più. Non sono felice.”

“E’ stanco? Non è entusiasta del lavoro che svolge?” Pensavo tra me e me…

Ma non gli feci domande. Mentre continuava a tenere gli occhi bassi, abbassai lo sguardo anch’io, e ad un tratto sentì come un palmo di mano sollevarmi il mento e mi ritrovai di fronte un paio di occhioni che mi sorridevano.

“Dario, Dario!” Dissi volutamente con voce ironica ma sempre impostata, “se mi guardi dritto negli occhi io provo imbarazzo, perché è noto che sono una donna molto timida!”

Lui scoppiò a ridere, mi guardò, mi prese la mano e mi disse “Non vuoi gli occhi pure tu.”

Dismorfismo corporeo: aveva gli occhi

“Non ti piacciono i tuoi occhi?” Ribattei e intanto lo osservavo per cercare di individuare dov’era per lui il problema. A me sembravano bellissimi, grandi e giocosi, armonici nella sua faccia da bambino.

“No! Non hai capito. Non voglio gli occhi.”

Seguì un silenzio che rispettai a lungo. Era evidente che non potevo aggiungere niente che non fosse banale e offensivo alla sua intelligenza.

“Vedi, Angela, io non  posso più sopportare di avere gli occhi in un mondo di ciechi. Quando sono con gli altri, li guardo, ma poi li abbasso, per paura che me li cavino dalla fronte per gettarli in terra e calpestarli. Io non ce la faccio. Mi da’ fastidio, ma con te è diverso, perché tu vedi!”

Dario aveva risolto senza volerlo il problema che io mi trascinavo dietro sin da bambina…

Gli risposi : “io vedo? Ma se io ‘ho visto cose che voi umani non potreste nemmeno immaginare'( Blad Runner- Philip K. Dick) !”

Risate.

Eravamo chiaramente due alieni, quindi non ero l’unica aliena al mondo. Forse ce n’erano altri cento o altri mille o anche di più…

Ma poi, ordinammo dei Tortellini Bolognesi, perché SE NON MANGI, MUORI …e se muori, poi ti cavano gli occhi davvero.

La Bulimica

Arianna si svegliò nella sua cameretta e si guardò le mani. Aveva le dita gonfie e l’anello al suo anulare sinistro sembrava quasi scoppiarle in faccia.

Arianna trovò una bottiglia di vino sotto al letto , se la portò al cesso e la svuotò nel lavandino.

Stava morta.

Aveva saputo da esperti alcolisti che il vino di scarsa qualità le avrebbe dato più piacere di una bella mangiata.

Ci provò. Non funzionò.

Uscì dal cesso e si precipitò in cucina. Poi ritornò nel cesso e vomitò.

Ecco qual è il guaio di essere bulimica, il problema maggiore è il cibo, troppo cibo.

Devi stare attenta ad aspettare di morire di fame

e mentre il tuo stomaco brontola

e mentre hai fame mangi a cazzo

e più mangi e più ingrassi o per non ingrassare ti masturbi l’esofago fino a stramazzare sul wc.

Non c’è proprio niente di bello nella vita di una bulimica o di un’ alcolista bulimica.

Arianna si ripulì la bocca dal vomito, tirò lo scarico del wc e andò a lavarsi le mani gonfie cercando di sfilarsi l’anello con il sapone.

La sua mamma e il suo papà si stavano svegliando.

Il suo papà si accorse che aveva vomitato e la tramortì con una fibbiata della sua cintura sulla testa.

“Dio Mio”.

Il cancro dell’uomo è questo…

credere che ogni male sia male e che ogni bene sia bene.

L’inganno.

Credi sempre che tanto hai tempo. Ma il tempo finisce.

E tutto muore. Tranne i Mostri ( forse).

Leggi qui la seconda parte >>

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