“Figa quanto ti prendi?”

Così funziona il mondo.

Posto su Facebook informazioni utili per attivare i carciofi e i tonni che mi seguono …

… 3 like … 0 commenti.

Poi posto km delle mie gambe e ricevo 10.000 commenti in un anno…

E non vi dico in privato!

Come sto qua ieri:

Figa quanto ti prendi?”

Cioè, scusami tonnetto … per cosa mi hai preso per una …?

“Ommioddio … le chiedo scusa ommamma che imbarazzo, non volevo … mi perdoni miodio … è che… oooooodddiooo sto schizzando!”

Come volevo dimostrare nella mia ambigua campagna attivistica:

L’umanità sui Social Network non esiste, perché il Pentagono ha inventato Internet per annullare l’umanità.

Vi spiego: io sono ‘porca’ su Facebook, perché voglio rispecchiare un mondo di porci, uomini e donne, che non hanno più nulla nel cuore. Ma non viene capito. Dalle donne meno che da chiunque altro.

Le donne… questa razza campione su cui dire la verità costa la vita (come con il covid).

E le donne della mia città di origine continuano a diffamarmi. I miei 2 figli maschi sono indignati. Mia figlia mi chiama puttana.

Giornata contro la violenza sulle donne, o una farsa grottesca impartita dalle èlites comuniste, per causare le ennesime perversioni umane?

Le Donne odiano le donne, e il Patriarcato non esiste più dai tempi della Bibbia: siamo schiavi di un matriarcato che uccide i propri figli, e se non li uccide, fa di loro degli assassini o dei froci.

Sono stata più volte crocifissa solo per aver difeso la mia sofferenza, quella della gente, e il futuro dei bambini dal massacro dei diritti degli uomini e delle donne come me e come te.

Io, il coraggio di essere rovinata, l’ho messo di mio e voi soffiate sul fuoco della rovina della mia vita per scaricare i vostri crimini su di me, ma siete voi le vittime dei vostri mali: perché se la bomba scoppia, prima muore la bomba.

“Ma quando cazzo crepi?”

Non sono mai stata così incazzata in vita mia!

E questa volta non è opera della mia arcinemica, snob, bilancia-dipendente: Arianna Lecter.

Non so ancora come mio figlio, sangue del mio sangue, mi abbia potuto umiliare a questo modo.

Tutto è incominciato 3 giorni fa, quando mi sono accorta di non poter gioire da sola dei miei traguardi. Mi serviva qualcuno che mi aiutasse ad esserne fiera. Non sto scherzando.

Stavo leggendo l’ultima bozza della bio scritta per un cliente, quando Lui ha iniziato ad offendermi come un pazzo psicopatico. Ho fatto capolino dal Pc al cellulare con una faccia tipo: “Ma che cazzo??!!”.

Bam, Bam, Bam!!

“Quanto tempo ancora hai intenzione di monopolizzare la mia vita?”, ha detto lui.

“Eh…?!”

Bum!! Bum!! Bum!! Il cuore in gola.

“Figlio, smettila! “

“Quando muori.”

“No! Devo prima tornare a prendermi la mia vita, così posso …”

“Muori prima che fai felice me!”

“Sono desolata, ma non puoi avere la tua felicità, prima che io abbia avuto la mia.”

Il Cornacopious daltonico

Questo grandissimo cornacopious si chiamava Francisco Musicani.

Viveva in un paese chiamato Cazzano ( da qualche parte nell’inferno dei cani).

Il suo colore preferito era l’azzurro.

Amava così tanto questo colore, che lo scambiava per tutti gli altri colori, ma soprattutto per il verde.

Girava sempre vestito di verde, come il colore della faccia della madre e del padre.

Anzi, per maggior sicurezza, la madre cuciva personalmente gli abiti per lui e per suo fratello, dopo aver immerso la stoffa nella sua bile.

Passeggiava per il paese con una mountain bike, sul cui manubrio aveva sistemato sei o sette campanelli di varia misura, con un suono a scurreggia da usare in ogni occasione diversa, in cui raccontava l’ennesima stronzata.

Non posso dirvi altro, per ovvi motivi…

ma una cosa è certa: il cornacopious daltonico, da un giorno all’altro, rischierà un’asfissia cutanea a causa della sua continua ricerca del blu.

Cornacopious

Perché i cornacopious si chiamano così, è ovvio.

Perché posseggono una moltitudine di corna da diventarne grandi appassionati e collezionisti.

Però non sono facilmente individuabili.

Sono persone apparentemente come le altre, non hanno vere e proprie corna , ma vivono perennemente con il capo rivolto verso il basso, sempre chinati a 90.

Come fare ad individuarli se anche tu hai dovuto conformarti al loro portamento, per non essere scannato?

Per scoprirli bisogna mettersi in testa uno speciale parafulmine invisibile

(che invece di attirare i fulmini attira i cornacopious),

serrare gli occhi come le talpe e assecondare ogni loro idea…

ma soprattutto, per trovare i cornacopious, bisogna essere un pò cornacopious.

Con i tuoi occhi

Con i tuoi occhi
dai quali mi giunge la tua dolcezza
ti faccio spazio dentro la mia anima…
E in questo incrocio di forte tenerezza
che riassume milioni di carezze e di parole,
in questo scambio di pensieri
che per entrambi è amore e dolore,
in questo penetrare l’uno nell’altro i nostri corpi senza toccarci con le mani,
tessiamo la fortuna della gratuità …

e forse dell’eternità.

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