Fin da bambina, ho vissuto gli orrori più indicibili di cui è capace l’essere umano.
“Mostro”. Così spesso venivo definita.
Ma nel tempo, questo termine che disprezzavo ha iniziato ad assumere un significato più profondo.
Mostro oggi per me è chi ha il coraggio delle proprie azioni. Chi difende la propria causa, chi preserva i valori in cui crede, ad ogni costo. Chi segue il proprio cuore, sempre. Chi non si piega a compromessi di nessun tipo.
E lo sono anche di più oggi. Un mostro fastidioso.
Ho messo le mani nel dolore, nell’umiliazione sociale, nella morte. Mi hanno violentata, dilaniata, lasciato senza vestiti e con solo pelle da indossare.
Ho vissuto la fame. Ho vissuto gli opposti… in tutte le loro forme, umane e non.
Sono stata un esule, una rinnegata. Si, una sopravvissuta.
E ho dormito sotto i ponti.
Poi ho scoperto che questa non era solo la mia storia. Ma la storia di molte donne esiliate dal mondo, vittime e carnefici di se stesse. Come Arianna. Una come tante…
Arianna era un’anima sola, pericolsamente sola …
lo era come un atomo sperduto negli abissi dell’ universo. Era sensibile, vulnerabile e pericolosamente incline all’autodistruzione….